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“Le Meravigliose” Donne della P.a.s.s.o

La P.a.s.s.o è una Associazione di Cuneo che dal 1996 si occupa di promuovere l’attività sportiva senza ostacoli per le persone disabili. La Polisportiva costituita, qualche tempo dopo da alcuni atleti disabili tra i quali: Sergio Anfossi, Alessandro Bracco e Sandro Dutto, ha dato la possibilità negli anni di permettere l’avvicinamento allo sport come lo sci alpino, il tennis in carrozzina, e l’handbike a numero ragazzi.

Oggi si contano quasi venti atleti che praticano lo sport tra i quali due donne. Quando parliamo di “donne delle Passo”, però non ci riferiamo alle atlete. Raccontiamo la storia di tutte quelle donne che orbitano con determinazione, grinta e spirito di abnegazione intorno agli atleti disabili.

Le vediamo presenti in quasi tutti gli eventi sportivi, alle gare, nelle esibizioni degli atleti, a bordo campo oppure al margine delle piste. Si occupano del bagaglio nelle lunghe trasferte, danno una mano nel caricare e scaricare gli ausili, l’handbike e quant’altro, non solo dei loro fidanzati, compagni, mariti, figli, ma anche di tutti gli altri atleti della Polisportiva cuneese. Sono una presenza costante ma fuori scena. La loro carica, la loro effervescenza e solarità difficilmente potrebbero essere descritte senza inciampare nelle lusinghe.

Una sera si erano ritrovate quasi tutte ad una cena della Polisportiva, molte di loro non si erano mai viste eppure si erano rispecchiate le une nelle altre, trovandosi simili, benché disomogenee per età, cultura e provenienza geografica. In seguito e quasi per istinto, avevano iniziato a chiamarsi: “Donne della Passo”.

Quanto appena scritto potrebbe lasciar pensare a una fiaba o a qualcosa d’irreale. Invece di fiabesco non c’è proprio nulla, o quasi, perché queste donne, insieme ai loro uomini, affrontano con eroismo e coraggio gli innumerevoli problemi e difficoltà della vita. Neppure è una storia irreale poiché sempre più spesso giovani donne, (utilizzando controvoglia il termine) “normodotate” scelgono di legare la propria vita a uomini disabili, consapevoli del loro valore.

Il valore che queste donne riconosco ai propri uomini, mariti, fidanzati, compagni, figli è quello che la società tutta dovrebbe imparare a riconoscere e non sottovalutare. Il modo di guardare di queste donne è un “guardare oltre” la limitazione fisica.

Queste donne condividono la vita e le difficoltà dei loro uomini e scelgono di seguirli anche nelle varie attività sportive, consapevoli del fatto che lo sport è uno dei momenti aggreganti e formativi con il quale si possono rivivere gran parte di quelle emozioni precluse dopo aver acquisito una disabilità.

Sono tutte donne “normali” in definitiva; l’appellativo”meraviglioso” è un omaggio che meritano: Claudia, Federica, Nicole, Manuela e tutte le altre che per rispetto della privacy non segnaliamo il nome.

E poi ci sono io.

Dorotea Maria Guida

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Posted by redazione web on apr 30 2012. Filed under atleti, interessanti, manifestazioni, news. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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